Xilofono e magie dell'Orchestra da camera di Palermo

Da il quotidiano "Il Mediterraneo".

Palermo - Intrisi d'eurocentrismo, con qualche dose abbondante d'influenza americana, anche in musica ci capita di rivolgere distrattamente l'orecchio verso Oriente. Eppure Toshiro Mayuzumi, nato a Yokohama nel 1929, ha intessuto legami, culturali ma anche ideologici, con un narratore molto noto in Occidente come Yukio Mishima (ha trasformato in opera il suo Padiglione d'oro e scritto le musiche di scena per Rose e pirati; bene ha fatto quindi l'Associazione Musicale "Progetto Musica" a proporre, per la inaugurazione della propria stagione musicale, il Concertino per xilofono e orchestra, un brano del 1965 che è tappa di un viaggio che Mayuzumi avrebbe continuato col successivo Concerto per percussioni e fiati dell'anno seguente.

A capo dell'Orchestra da Camera di Palermo, Giuseppe Cataldo ha mirabilmente tenuto sotto controllo lo stile graffiante, quasi prokofeviano dei due movimenti esterni del Concertino per xilofono e orchestra.
In clima di piena classicità, invece, gli altri due brani in programma: una neoclassicità, quella della Prima sinfonia di Prokofev, una classicità vera quella della Sinfonia n. 86 di Haydn, che ha trovato in Cataldo una lettura severa: sin dalle prime 21 battute, che sfociava poi in una profondità interpretativa nel Largo in sol maggiore; Cataldo ha dato una impennata alla sua perfetta orchestra nell'Allegro con spirito conclusivo, reso con toni energici, ma con intensa drammaticità.